Come ancorare con vento forte

1 luglio 2011 - autore

Ancore appennellate

Effettuare un buon ancoraggio è il prerequisito fondamentale per evitare brutte sorprese e non trovarsi nei guai (anche seri) in caso di rinforzo del vento.

Ai nostri giorni è davvero difficile farsi cogliere impreparati da un peggioramento delle condizioni meteo, in quanto i bollettini meteo a 24-36 ore sono molto precisi, quindi la cosa migliore è cercare prontamente un porto o una rada riparata dal mare e preparare un ancoraggio a regola d’arte.

Io di solito utilizzo due ancore afforcate, come già avevo spiegato in un articolo precedente, ma mi sono reso conto che la maggior parte di voi preferisce appennellare.

Girovagando in internet nelle notti scorse, mi sono imbattuto in alcune letture interessanti che sconsigliano vivamente di appennellare due ancore, affermando che la tenuta globale della linea di ancoraggio non solo non migliora rispetto all’utilizzo di una sola ancora, ma in alcuni casi è addirittura peggiore. More...


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Non ancorare mai sottovento a uno yacht a motore

4 luglio 2010 - autore

Lo yacht che ci è venuto addosso

Mai ancorare sottovento ad una barca a motore... se il vento soffia a più di 12 nodi. Questo è un consiglio da tenere bene a mente.

Questi riccastri che viaggiano su yacht da qualche milione di euro, il più delle volte si comprano la patente nautica e quindi non sanno assolutamente che per fare un buon ancoraggio bisogna filare tanta catena. Minimo 3 volte la profondità, recitano i sacri testi. Ma se ci sono 15 nodi, anche un po' di più non guasta. Già hanno le catene di un diametro ridicolo e le ancore mignon, se poi con 5 metri di fondo danno 7 metri di calumo, stai sicuro che l'ancora ara!

Ed infatti è capitato così, oggi pomeriggio alle 17 qui alle isole di Lerins.

Ero appisolato in pozzetto, quando... SDARADANG!!!!... Un rumore di ferraglia ed uno strattone violento mi svegliano all'improvviso. Questa barca di 64 piedi nella foto sopra (battente bandiera del Principato di Monaco!!!) arava e mi stava venendo addosso. Quello se ne è accorto all'ultimo momento, ha acceso il motore, ma siccome era ormai trppo vicino alla mia prua (e la mia catena era tesa perchè soffiavano 15-18 nodi), una delle sue eliche ha preso la mia catena e se l'è avvolta intorno. Tanto bene che nemmeno dopo quasi due ore di immersione con le bombole siamo riusciti a scioglierla.

Momenti di panico, perchè le due barche avvinghiate scadevano lentamente ma inesorabilmente verso altre barce sottovento e quindi verso riva... Ad un certo punto ho deciso di non rischiare ulteriormente: ho filato tutti i 50 metri di catena attaccando un parabordo all'estremità, liberando la barca da quella situazione pericolosa.

Nemmeno l'aiuto di due marinai inglesi di uno yacht vicino è servito a liberare la catena dall'albero della barca a motore. E meno male che avevo a bordo tutta l'attrezzatura per le immersioni!

Morale: i 50 metri della mia catena inox (circa 1.000 euro di valore, cazzarola!!!) sono ancora arrotolati attorno all'elica dello yacht. L'ancora per fortuna è stata recuperata e l'armatore provvederà a farmi pervenire la mia catena la settimana prossima, dopo che il cantiere l'avrà recuperata (speriamo che non si sia rovinata).

Ora sono all'ancora senza catena, solo con una cima del 12 (sottodimensionata: per Aonami ci vorrebbe un 16). Speriamo di non avere problemi questa notte...

Bye bye

Aggiornamento: Per fortuna che l'armatore si è rivelato essere una persona onesta e corretta!


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Afforcare o appennellare?

8 settembre 2008 - autore

afforcare

Quando siamo all'ancora in rada ed il vento rinforza oltre un certo limite, c'è solo una cosa che possiamo fare per dormire tranquilli: rinforzare l'ancoraggio.

Non c'è altro da fare: bisogna proprio armarsi di pazienza e svuotare il gavone per riuscire a raggiungere l'ancora di rispetto che, naturalmente, è sempre sotto a tutto il resto.

Una volta che abbiamo recuperato la seconda ancora, la catena e la cima, cosa ci facciamo? Beh, le tecniche più utilizzate sono due: l'appennellamento e l'afforco. More...


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Come evitare il rollio in rada

22 luglio 2008 - autore

ancoraggio anti-rollio in radaIn questo disegnino brutto ma (spero) eloquente, ho cercato di illustrare una modalità semplice ma incredibilmente efficace per rimediare al ben noto problema dell'ondina al traverso che non ci fa dormire la notte a causa del fastidiosissimo rollio che produce.

Dopo aver dato fondo all'ancora di prua, si fissa una cima sulla catena (meglio con un piccolo bozzello, in modo da poter regolare meglio in seguito). Si fila quindi la catena per altri 8-10 metri (minimo), fino a quando il punto di giunzione si venga a trovare a distanza sufficiente.

Si porta quindi l'altra estremità della cima a poppa, alandola quanto basta perché la barca ruoti a sufficienza per togliersi dall'onda al traverso ed infine si dà volta sulla galloccia di poppa.  

Il tutto si mette in opera in cinque minuti ed è efficacissimo. L'unico inconveniente è che non funziona in caso di calma piatta (vento zero)

Provare per credere!

evitare il rollio

L’immagine sopra è stata gentilmente concessa da Luigi 


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